Pillole di Natura: il Mirtillo Nero

Il Mirtillo Nero è famoso per la sua azione antiossidante contro i radicali liberi e perché favorisce il benessere della vista e la microcircolazione delle gambe. Noto anche come ‘re del sottobosco’, è da sempre utilizzato nel mondo Erboristico, soprattutto negli integratori estivi per il benessere dell’apparato circolatorio. Naturando ci presenta i suoi benefici in appena due minuti:

Legno di Palo Santo

Più volte mi è stato chiesto di procurarmi i legnetti di Palo Santo, che paiono essere un po’ introvabili o… spesso venduti a prezzi folli: soprattutto online, dove con la scusa di confezioni piccole (da 1 legnetto, 3 legnetti ecc..) e legnetti con tagli molto fini, ho trovato prezzi davvero eccessivi ed immotivati.
Da Novembre 2019 potete trovare il Palo Santo in Erboristeria d.ssa Mauri.
A Febbraio 2022 abbiamo invece ampliato la vendita di questo stupendo “incenso” naturale creando delle confezioni a nostro marchio di PALO SANTO origine Perù QUALITÀ ESPECIAL, taglio XL (10cm x 1cm x 1,75cm circa) a prezzi decisamente concorrenziali… anche rispetto ai grandi “mostri dell’online”.
Come ci siamo riusciti? Niente trucchi: semplicemente comprandone grandi quantità e occupandoci personalmente del confezionamento.
Qui di seguito, un’infarinatura su questo legno dal profumo stupendo che ammetto… sta conquistando anche me!

Palo-Santo-essential-oilll Palo Santo (o Bursera Graveolens) è un albero tropicale originario dell’America Centro-Meridionale, soprattutto in Perù ed Ecuador, che sin dall’antichità venne utilizzato dagli sciamani Inca e dagli indigeni delle Ande nei loro rituali religiosi.
Esso è infatti ritenuto capace di scongiurare le energie negative ed è ritenuto essere uno strumento mistico per comunicare con gli dei.
Bruciando, questo vegetale infatti produce un fumo denso dal grande potere spirituale.
Ad oggi, in Perù e in Ecuador il fumo del Palo Santo si utilizza ancora per allontanare zanzare e insetti volanti di diverso genere, in modo del tutto naturale. Non solo: le sue proprietà lenitive portano ad usarlo dopo una puntura, per eliminare il fastidioso prurito.

Che cos’è?

Il Palo Santo prende questo nome solo quando si ottiene da legno di Bursera Graveolens morto per cause naturali o per ragioni di vecchiaia (a circa 90 anni!) e lasciato decomporre al suolo per circa altri 3 o 4 anni. È in questo periodo che si ritiene che la pianta assorba dal terreno tutta l’energia e le virtù sacre, caricandosi di proprietà soprannaturali e positive; è infatti in questi anni che, grazie al processo di decomposizione, nel legno si creano funghi e microrganismi, che permettono al Palo Santo di produrre quell’olio che, una volta bruciato, genera il suo caratteristico fumo denso e biancastro.
Dai legni di questo vegetale si ottengono dunque un olio essenziale molto prezioso e i famosi “incensi”: bastoncini da bruciare lunghi circa 10 centimetri, rigorosamente tagliati a mano.palo-santo-legno-santo-in-legno-1-legnetto
Il suo aroma ricorda un po’ una miscela di profumi già conosciuti, con un tono molto deciso di menta e agrumi.

Perché si usa?

L’utilizzo del Palo Santo è tradizionalmente molto vario, esso è usato tuttavia specialmente contro l’energia negativa: purifica gli ambienti dalle negatività, effettuando una sorta di pulizia energetica e vibrazionale.
Si ritiene che il Palo santo agisca a livello del 5° Chakra o Chakra della Gola: infatti viene tradizionalmente indicato per alleviare malanni alle vie respiratorie come tosse e raffreddore, allergie, ma anche attacchi d’asma.
Il profumo gradevole che emana inebria i sensi e conferisce un senso di appagamento, pace e serenità. Per questo motivo è ritenuto un rilassante psico-fisico, un ansiolitico e un antidepressivo poiché armonizza corpo, mente e spirito, ripristinando l’equilibrio interiore. Inoltre contribuisce ad avere un sonno di buona qualità.

Come si usa?

Palo-3Accendere e spegnere ripetutamente un estremo del legno di Palo Santo mediante una piccola fiamma (es. un accendino) per 3 o 4 volte in rapida successione, avendo l’accortezza di non permettere alla fiamma di svilupparsi eccessivamente: è sufficiente spegnerla dopo soli 1 o 2 secondi dall’accensione. Ciò impedirà al legnetto di bruciare del tutto, annerendosi e bruciando l’olio che si trova al suo interno.
Se il fumo emesso risulta troppo scuro ed emana un cattivo odore, la combustione è stata protratta troppo a lungo, compromettendo l’olio contenuto nel legno e pertanto i benefici dello stesso Palo Santo.

Fitoterapia e Omeopatia: conosci le differenze?

Anche in seguito alle recenti notizie, mi trovo sempre più frequentemente a dover spiegare a chi entra nel mio negozio che fitoterapia e omeopatia sono due mondi completamente diversi. Ho deciso quindi di riprendervi qui di seguito alcuni estratti di un articolo pubblicato da Supereva che spiega bene di cosa stiamo parlando. Ovviamente, lo sottolineo ancora una volta… Qui in Erboristeria dr.ssa Mauri vi aiutiamo a mettere in pratica la Fitoterapia!


 

Omeopatia

L’omeopatia è, insieme all’agopuntura, la più nota e utilizzata tra le medicine naturali. L’omeopatia è stata scoperta due secoli fa da Samuel Hahnemann e, come suggerisce il nome (composto da omòios = simile e pàthos = malattia), si fonda sul principio di similitudine (i simili si curin08954CS-Uo con i simili, similia similibus curentur). Sulla base di questa “legge dei simili”, l’omeopatia cura le patologie con dosi infinitesimali di quelle stesse sostanze che, nella persona sana e in dosi normali, scatenano la malattia. Nella preparazione dei rimedi omeopatici, queste sostanze patogene (cioé “che determinano o hanno la capacità di provocare fenomeni morbosi” ndr) vengono estremamente diluite (tanto che le molecole di partenza non sono nemmeno più rintracciabili nel prodotto finale) e il tutto viene dinamizzato, ovvero scosso più e più volte.

I preparati omeopatici sono privi di effetti collaterali e controindicazioni, sono adatti a ogni età e hanno azione non farmacologica, bensì di “segnale”, andando a stimolare le risorse vitali dell’organismo.

L’omeopatia è fortemente avversata da larghe fasce degli stessi medici: va infatti detto che gli studi ad ora condotti in base ai principi della scienza medica, confrontando i farmaci omeopatici con il placebo, ne hanno dimostrato l’inefficacia. Allo stato attuale, nessuno studio scientifico pubblicato su riviste mediche di valore riconosciuto ha potuto dimostrare che l’omeopatia presenti, per una qualsiasi malattia, un’efficacia clinica che sia superiore all’effetto placebo.


 

Fitoterapia 

La fitoterapia invece è la cura delle patologie con principi attivi estratti dalle piante. I rimedi fitoterapici vengono considerati alla stregua di farmaci. Nei fitoterapici è necessario che le sostanze naturali dalla dimostrata attività terapeutica siano ben presenti, in chiave ponderale (almeno nell’ordine dei milligrammi), e quindi questi rimedi non vengono affatto diluiti (e men che meno dinamizzati).

fitoterapia

Non ci sono quindi molte differenze concettuali tra medicina convenzionale e medicina fitoterapica: l’esperto in fitoterapia non fa altro che sostituire il farmaco con il prodotto fitoterapico.

Insomma, tra omeopatia e fitoterapia sono più le differenze che le similitudini.


 

Fitopratica

Ancora diversa è la fitoterapia che usano i naturopati, che è più vicina alla tradizione erboristica popolare ed è talvolta anche chiamata fitopratica. naturopatia-1In questo caso, i fitoterapici non vengono adoperati come farmaci, per curare il singolo, particolare sintomo, bensì come preparati naturali atti a armonizzare funzioni e apparati del corpo e a enfatizzare le innate potenzialità di autoguarigione, in chiave autenticamente olistica. La fitoterapia naturopatica differisce dalla fitoterapia medica anche perché è poco interessata agli specifici principi attivi estratti dalle erbe, mentre invece valorizza la pianta intera e il concetto di fitocomplesso.

La camomilla: è davvero utile per il sonno?

Nell’immaginario comune la camomilla è una pianta strettamente legata alla cura dell’insonnia.
In realtà la pianta non ha principi attivi ipnoinducenti, come la maggior parte delle erbe officinali che si usano contro l’insonnia.

Cup of chamomile tea with dry chamomile flowers

La camomilla ha invece principalmente proprietà antispasmodiche, come la melissa: produce cioé un rilassamento muscolare, per la presenza nel suo fitocomplesso dei flavonoidi (eupatuletina, quercimetrina) e delle cumarine.

Queste combinazioni di principi attivi rendono la camomilla un ottimo miorilassante, utile in caso di crampi intestinali, cattiva digestione, sindrome dell’intestino irritabile, spasmi muscolari e dolori mestruali, ma anche in caso di tensione nervosa e stress, perché provoca una sensazione di piacevole rilassamento con effetto calmante sul nervosismo e l’ansia.

Inoltre aiuta ad eliminare i gas intestinali e favorire la digestione, producendo un generale miglioramento delle funzionalità del sistema gastroenterico.

ManzanillaCome la malva, la camomilla è dotata di buone proprietà antinfiammatorie naturali, grazie all’azione protettiva sulle mucose esercitata dalle mucillagini e dai componenti del suo olio essenziale. Per questa ragione è utilizzata come rimedio lenitivo, decongestionante, addolcente e calmante, in tutti tipi d’irritazioni dei tessuti esterni e interni: dermatiti, ferite, ulcere, gastrite, congiuntivite, riniti, irritazioni del cavo orale, gengiviti e infiammazioni urogenitali.